LA GENTE MORMORANO
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LA GENTE MORMORANO

LA GENTE MORMORANO

 

Di Piero Massimo Macchini, Matteo Berlini e Vittorio Lattanzi
Regia Gabriele Claretti

 

Venerdì 27, sabato 28, domenica 29 e lunedì 30 dicembre
Venerdì 3 e sabato 4 gennaio
Ore 21:15
Auditorium Graziano Giusti – via Augusto Murri, Sant’Elpidio a Mare

 

 

LA GENTE MORMORANO è uno spettacolo di sit down comedy cabaret.

Piero Massimo Macchini torna sul palco dando vita a una nuova forma di comicità. Del resto l’artista ha perso il conto delle sfaccettature della propria identità comica ed è pronto a condividere con il pubblico l’ennesima.

Non troppo tempo fa, per definire uno spettacolo comico, si utilizzava il termine cabaret. Oggi si usa stand up comedy un po’ per tutto, tanto vale provare allora a trovare una nuova definizione. Perchè sit down anzichè stand up? Prima di tutto perché, per scelta del regista Gabriele Claretti, Macchini si metterà seduto. Non solo esigenza scenica ma anche anagrafica: Macchini è invecchiato, non riesce più a stare in piedi per un’ora e mezza. Macchini poi afferma di voler essere dolce, poetico, pieno di amore, educato, moderato, parco, per contrapporsi ad un mondo sempre più cattivo, cinico, volgare, arrabbiato e violento. Sarà sarcastico. Chissà. La gente mormorano di sicuro è lo spettacolo di un comico che mentre fa comicità riflette anche sul modo di fare comicità.

Macchini vuole rallentare, intende portare in scena la comedy dei paesetti di provincia, quelli in cui “le anziane fanno il tombolo davanti a casa e gli anziani contano i cani randagi”. Macchini intende anche riscoprire il valore della lentezza, quella che oggi tutti chiamano mindfulness. Lui, nato prima degli anni 80, la conosce bene la mindfulness. E la spiega: “è quando aspettavamo mezz’ora l’amico con il pallone per cominciare la partitella o quando fissavamo le lucciole davanti alla fratta di casa, di notte, e provavamo a contarle”.

Il nome dello spettacolo è ispirato ad un suo libro “La Gente Mormorano” appunto, edito da Giaconi Editore nel 2017 e scritto, ma soprattutto corretto, da Matteo Berdini. Quest’ultimo ha definito la collaborazione con Macchini come “la cosa peggiore che abbia mai fatto in vita mia”.

Macchini quindi racconterà molte vicende altrui “perché le persone amano quando si parla dei fatti degli altri perché pensando ai problemi altrui uno non pensa ai propri”. Distrarre per poi inchiodare, questo l’obiettivo. Regalare l’impressione di sentirsi sussurrare cose riservatissime all’orecchio ma con un microfono. Tutto questo è chiaramente un escamotage per attirare pubblico.

Tra i diversi temi che Macchini sviscererà con il suo stile unico, che mischia visual e parlato, anche qualcosa di lontano da lui: la Filosofia. Con la modestia che lo contraddistingue Macchini rivela: “la filosofia è la ricerca della verità in greco, i filosofi da 3000 anni la stanno cercando la verità e dicono di non averla ancora trovata. Io invece ci ho messo 5 minuti a trovarla e se pagate il biglietto ve la svelerò”.

Ma una verità è sicura a volte la cosa più semplice è quella più chiara di tutti … filosoficamente parlando.

 

 

Scenografia Giacomo Pompei
Costumi Piero Massimo Macchini
Occhio esterno Domenico Lannutti
Grafica Adriano Brando Alessandrini
Social Media Patrizia Mochi
Management Cristiano Virgili

 

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INFO
tel: 328-7756579
mail: info@lagruproduzioni.com

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